Sabato 02 Febbraio 2013 10:14 |
L'aver scelto l'11 febbraio 2013 come data di partenza della 65a edizione della Viareggio Cup, è stato voluto dal Consiglio Direttivo del Centro Giovani Calciatori, ma è un puro caso che coincida con la celebrazione della Beata Vergine di Lourdes. E visto che di miracoli al giorno d'oggi ce ne sarebbe tanto bisogno ben venga la protezione dall'alto. In piena crisi economica tutto serve, magari anche un po' di coraggio, come quello che abbiamo avuto nel centrare la parità tra club italiani e stranieri. Ventiquattro contro ventiquattro, come non succedeva da oltre trent'anni, ai tempi di una manifestazione minimalista con sole sedici squadre. La numerosa richiesta d'iscrizione al Torneo proveniente dall'estero ci conforta e ci gratifica nel nostro lavoro. La Viareggio Cup ha un futuro importante, soprattutto alla luce del fatto che d'ora in poi avremo al nostro fianco la Lega di Serie B con in testa il presidente Andrea Abodi. Una comunione d'intenti in favore dei vivai.
In Australia, in Africa e in Sud America siamo, al limite, magari più apprezzati che in Italia. «Nessuno è profeta in patria», il detto accompagna da sempre chi insegue un grande sogno. Noi questo siamo e resteremo. Un sogno dentro il quale far vivere ai giovani talenti un'esperienza unica. I club che hanno a cuore i settori giovanili non possono prescindere da questo passaggio che in tempo di congiuntura è ancora più «obbligato». Dalla nostra parte c'è l'aratro della Storia del Calcio, il cui solco parte proprio da Viareggio e dal suo grande Torneo giovanile. Forza ragazzi, questo è l'esame di ammissione al grande calcio. Esserci arrivati è il primo traguardo, altri ne verranno, basta crederci.
ALESSANDRO PALAGI
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